Ho avuto poche storie nella mia vita: due quando avevo 16 anni, una circa 6 anni fa e una adesso. Mi rendo conto di paragonare le relazioni di oggi con le relazioni che ho avuto a 16 anni. Allora ero felice, spensierata, completamente persa nell'altra persona. Quella che ho avuto 6 anni fa invece è stata una storia a distanza in cui non ero sicura che mi piacesse veramente la persona con cui stavo. Dopodiché per 6 anni non ho avuto relazioni. Ho viaggiato e fatto esperienze, ma non esisteva nel mondo neanche una persona che dimostrasse almeno l'interesse di stare con me, o anche di uscire semplicemente. Non ho avuto una vita sentimentale. Se non poche volte nell'ultimo anno, ma si è trattato di sesso e basta, in cui io cercavo l'interesse dell'altro e l'altro non ricambiava. Mi sono addirittura resa conto che, con l'ultimo ragazzo, sono diventata come mi conveniva essere, sentimentalmente arida. Un fantasma. Un automa. E devo dire che stavo proprio bene. Mi sentivo nella mia normalità.
Fino a che non ho incontrato il ragazzo con cui sto. Ci siamo visti e abbiamo fatto sesso subito, come ormai era diventata la mia "routine". Non mi sono posta alcuna domanda. Mi piaceva fisicamente, ci stavo bene lì per lì. Ma si dà il caso che lui abbia mostrato interesse per me. E allora da lì non mi sono mai sentita calma al 100%. Non ho pensato di interrompere la cosa, alla fine non ci stavo male. Fatto sta che stiamo ancora insieme e io sono sempre su un'altalena d'ansia in loop.
Mi rendo conto che effettivamente io provo dei sentimenti per lui, sto effettivamente bene con lui e aborro l'idea di lasciarlo perché è veramente perfetto. Veramente. Ma non faccio a meno di chiedermi se mi sto attaccando a lui perché ho un terribile bisogno di ricevere attenzioni o se veramente voglio stare con lui, e se veramente voglio stare con lui, non posso starci in questo modo. Non faccio che chiedermi se mi piace abbastanza, anche se poi quando passo del tempo con lui sto bene (ma con l'ansia).
Fatto sta che quando ci lasciamo dopo un periodo trascorso insieme (anche questa è una relazione a distanza) piango per ore. Ma quello che riesco a percepire più forte è sempre l'ansia, un'ansia che ha appiattito tutta la mia vita. Mi sento intrappolata in una situazione di cui non ho controllo. E faccio confronti in continuazione con tutto e con tutti, confronti con gli altri, confronti con quello che "dovrebbe essere" una relazione, confronti coi sentimenti che provavo a 16 anni. Io tengo veramente a lui, questo sento di dirlo, ma questa situazione mi sta succhiando via l'energia. Voglio che funzioni con lui e un potenziale fallimento mi spaventa da morire.