Skip to main content

Apri un dialogo nuovo

  Giovedì, 23 Ottobre 2014
  1 Risposta
  12.3K Visite
Ho 47 anni. Sono una bella donna, mi curo in modo naturale e dimostro dieci anni in meno. Sono contraria alla chirurgia estetica (almeno su di me) e non mi vesto in modo inadeguato alla mia età.
Ho molto successo con gli uomini e questo mi lusinga.
Ma non riesco assolutamente a confessare la mia vera età! Devo sempre abbassarmi gli anni, è come se dichiarando la verità io mi dichiarassi vecchia... E’ una mia debolezza, dentro di me sento che è stupido, ma non riesco a non mentire..
circa 10 anni fa
·
#458
Gentile Angela, grazie del Suo messaggio.

Leggendo la sua lettera la prima cosa che mi è venuta in mente è stata: i bambini, gli adolescenti, i giovani adulti inseguono la vita, desiderano crescere, considerano la crescita come un'opportunità di esplorare nuovi orizzonti, di vivere nuove esperienze, di conoscere nuove persone e di relazionarsi con il mondo in maniera sempre più soddisfacente e gratificante.

Come G. Cinquetti nel 1964 cantava nella canzone “Non ho l'età”:
“Non ho l'età non ho l'età per amarti
non ho l'età per uscire sola con te...”
Nella vita arriva però quel giorno in cui da adulto ci si trova in difficoltà e in imbarazzo a rispondere a quella domanda che si reputa perfino inopportuna (ma che fino al giorno prima non creava alcun problema): “Quanti anni hai?”. La si intende: “Quanto vecchio sei?”. E un po' imbarazzati, si mente. Ci si ringiovanisce di qualche anno...E ci si vergogna anche un po'.

Due sono le questioni che mi preme sottolineare al riguardo.

La prima è una questione socio-culturale. I nostri avi avevano un'aspettativa di vita ben minore: le nostre nonne o bisnonne in particolare a 47 anni erano donne già quasi anziane, affaticate e stanche. E' un'eredità culturale molto forte che fa parte della nostro immaginario personale, famigliare e sociale al femminile Se ci fermiamo un istante e ricordiamo le nostre nonne, e La invito a farlo, ahimè l'immagine che la nostra mente ci restituisce nella maggior parte dei casi è un’immagine cupa e scura. Arduo compito dunque per la donna di oggi viversi bella, seduttiva, vitale se l'immaginario che è dentro di noi e che presupponiamo appartenga anche a chi ci sta accanto è di natura completamente diversa! E così per autorizzarsi a essere quel che si è, a stare bene con se stesse a 47 anni, ci si ringiovanisce di qualche anno, magari di un decennio.

La seconda è una questione individuale. L'età anagrafica ci interroga ogni anno, compleanno dopo compleanno, relativamente ai traguardi raggiunti, a quello che ci aspettavano di realizzare a livello lavorativo, economico, famigliare. Ringiovanirsi di 10 anni può anche essere un tentativo di concedersi ancora del tempo per realizzare e inseguire progetti lavorativi e famigliari, attese e aspettative che risiedono nel profondo che si fatica a chiarire e a vedere dentro di sé.

Mi vien da dire: impariamo un po' dai bambini che senza pregiudizi e preconcetti vivono, desiderano, assaporano, gustano la vita nell'oggi, in attesa del domani inteso e immaginato come opportunità di intraprendere nuovi viaggi e nuove avventure, forti della conoscenza, saggezza e bellezza della propria età!
In bocca al lupo!
  • Pagina :
  • 1
Non ci sono ancora delle risposte per questo dialogo.
La tua risposta