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Apri un dialogo nuovo

  Giovedì, 02 Luglio 2015
  24 Risposta
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Buona sera, vorrei sapere, se è possibile, perché non provo nessuna emozione. Sono stufa anzi quasi sfinita di questa mia situazione: dopo essermi sfogata e confidata con una professoressa (dopo 5-6 mesi di depressione forte) all'incirca da 3 mesi ho cominciato a non sentire più niente. Vorrei sentire ciò che normalmente si prova: amore, gioia,... Mi sento un robot che cammina senza sentimenti e anima, un blocco di pietra. Molte volte ho tentato il suicidio non trovando però la forza di farlo, temendo il dolore fisico o perché pensavo di finire all'inferno visto che in poche parole avrei commesso un grave reato. Ora però mi ritrovo ad aver paura di tornare ad essere depressa, perché non sentendo niente la mia vita non ha nemmeno senso. Vorrei solo guarire e se è possibile vorrei sapere il motivo della mia non capacità di provare emozioni e forse così potrei riuscire finalmente a sentirmi normale.
Grazie.
Cara Alessia,
grazie del tuo messaggio, che mi ha molto toccato e colpito, al punto di fare un po’ fatica a risponderti (rimandando più volte lo scrivere).
In psicologia si definisce “alessitimia” l’incapacità di essere consapevoli delle proprie emozioni, un fenomeno che può avere diverse cause e che, con gradi diversi di intensità, è molto diffuso, soprattutto in quella fase della vita, spesso difficile e confusa, chiamata adolescenza.
Nella tua situazione specifica, tu Alessia scrivi che questo stato di “apatia” è subentrato dopo 5-6 mesi di depressione e, se ho ben capito, dopo esserti confidata con una professoressa. Mi sembra allora che dopo tanta sofferenza in questo caso sia subentrato un meccanismo di salvaguardia che ti ha disconnesso dalle tue emozioni per proteggerti da una sofferenza eccessiva, in modo simile a quello che fa un contatore elettrico salvavita che stacca la corrente quando c’è un cortocircuito o sovraccarico, per impedire che si verifichino danni.
Come nel caso del contatore salvavita prima di riattaccare la corrente è necessario andare a risolvere il sovraccarico o cortocircuito all’origine, così anche nel tuo caso è fondamentale andare per prima cosa a lavorare sulle difficoltà preesistenti. Non sarebbe utile percepire emozioni se queste sono talmente dolorose da risultare intollerabili. Il dolore infatti è un segnale molto prezioso e utile, perché ci permette fisicamente di proteggerci (se metto una mano sul fuoco il dolore me la fa ritrarre immediatamente, impedendomi di bruciarmi) e psicologicamente di crescere (e imparare dalle proprie difficoltà), ma quando il dolore è eccessivo esso diventa dannoso anziché utile ed è per questo che di fronte ad una sofferenza fisica troppo intensa si sviene. In questi casi normalmente per curare il dolore fisico ci si rivolge ad un medico. Nel tuo caso, per curare il dolore emotivo e psicologico alla base, ci si rivolge ad uno psicoterapeuta: ed è proprio questo che ti consiglio di fare, parlare ai tuoi genitori o almeno all’insegnante con cui ti sei già confidata, chiedendo di aiutarti a trovare uno psicologo a cui poterti rivolgere di persona.
In bocca al lupo di tutto cuore!
circa 5 anni fa
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#1207
Salve, mi ritrovo ad avere lo stesso problema. Non sento più nemmeno il senso di fame, di fumare, di andare in bagno, nemmeno il desiderio sessuale, ecc..
Vorrei tornare a sorridere per davvero e non per finta.
Ho una ragazza alla quale voglio davvero bene e non voglio che questo possa complicare le cose tra di noi.
Voglio solo tornare il me di una volta (ho solo 18 anni).
Alessia sei riuscita a passare questa fase? Se si come?
Caro Alessio,
vediamo se Alessia ci risponde...
Io in ogni caso ti consiglio di cuore di rivolgerti di persona ad uno psicoterapeuta per comprendere meglio cosa ti sta succedendo e trovare insieme la strada per tornare a godere pienamente della tua vita.
In bocca al lupo!
circa 5 anni fa
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#1214
Ciao Alessio, le mie emozioni si sono rimesse in moto, non con poca fatica, dopo mesi e mesi dopo aver ascoltato una canzone. Può sembrare banale ma io prima di questo problema sentivo molto intensamente le emozioni in base a ciò che ascoltavo e quando a un certo punto è uscita una nuova canzone correlata di video musicale di un gruppo che seguo, qualcosa in me si è accesso.

La prima cosa che ho sentito è stata frustrazione perché quello che stavo ascoltando era davvero bello, tanto quanto quello che vedevo, ma ahimè le mie emozioni non uscivano, le sentivo dietro ad un muro di vetro, in pratica erano dentro di me ma non riuscivano ad uscire, e quella è stata la prima volta dopo mesi e mesi che ho percepito un minimo di sentimento/emozione.
Quello che ho ascoltato è stato così forte che mi ha fatto pensare "perché non sento niente? Tempo fa l'avrei amata e mi sarei messa a piangere, e ora invece niente" e ti faccio presente che qualche settimana prima mio padre ha rischiato un infarto davanti ai miei occhi e io invece che preoccuparmi ero lì davanti a lui e mia madre, seduta tranquillamente sul divano, che lo fissavo come se non stesse succedendo nulla, e non mi sentivo per nulla turbata.

Quindi come puoi leggere per me è stato un momento del tutto casuale e del tutto soggettivo, perché una canzone è riuscita a farmi stare male e pensare che io rivolevo le mie emozioni mentre la quasi morte di mio padre no (unici due eventi forti avvenuti in quel lasso di tempo cmq)

Dopo quella prima volta ho lentamente ripreso a sentire emozioni anche se non riuscivo a riconoscerle, e detto così sembra davvero strano ma sentivo di essere come quei bambini che piangono perché non riesco a capire cosa provano e non sanno come farlo capire agli altri e per tanto la loro unica soluzione è piangere

Non è una risposta che credo ti possa aiutare davvero ma spero di averti dato un minimo di sollievo, anche perché io non ho preso appuntamento con nessuno, è stato un processo naturale.
Spero che anche a te ritornino le emozioni ben presto come è successo a me
circa 5 anni fa
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#1215
Grazie per avermi risposto, è un po’ simile come situazione, più o meno. Anche io sono un grande appassionato di musica e mi ha sempre trasmesso qualcosa, ora la sento, ma come se non non mi trasmettesse nulla di che. Tra l’altro non mi sento lucido mentalmente, un po’ spento, è normale secondo te ? Anche per te era così? Comunque devo dire che un poco, ma poco, meglio mi sento, c’è per lo meno il senso di fame che sta tornando, moooolto lentamente, ma sta tornando. Mi sta aiutando molto la mia ragazza, la quale è al corrente di questa situazione e mi sta vicino.Tu ne sei uscita, ora tocca a me. Grazie davvero per aver condiviso la tua esperienza, sei stata di grande aiuto! GRAZIE
circa 5 anni fa
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#1217
Sono contenta per te Alessio! Credo che sia importante avere qualcuno accanto, io ho avuto il supporto delle mie amiche in qualche modo, anche perché loro si preoccupano sempre, loro come la tua ragazza perché ti vuole bene.

Rispondo alle tue domande

Sì, anche io l'ascoltavo e non mi arrivava nulla, non sentivo le mie emozioni scorrere dentro fino a quel fatidico giorno in cui è scattata la scintilla.

Per il resto della giornata, sì, mi sentivo spenta, non depressa, ma proprio spenta, le giornate erano tutte uguali più del solito e non mangiavo, per me era diventato inutile cibarmi. Ero arrivata a mangiare solo due piatti di frullato di piselli e basta al giorno. Poi grazie anche a chi mi stava intorno ho superato anche questo.

Buona fortuna!!
Cara Alessia,
mi unisco ad Alessio nel ringraziarti di cuore per aver voluto condividere generosamente con noi la tua esperienza.
Grazie!
circa 5 anni fa
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#1232
Buongiorno, stavo leggendo le risposte di Alessia e Alessio, e mi sento di ritrovarmi nella loro stessa situazione da più di un anno, le ho provate tutte, non riesco più a sentire nulla, che sia paura, felicità, ansia… Nulla, non sento più nulla! Non riesco a sentire quelle sensazioni che dovrebbero trasmettere qualcosa allo stomaco. Ho provato tante volte a capire da sola perché tutto ciò, senza andare da nessuna parte, perché non vorrei andare da nessuna parte e riuscire a passarla da sola questa cosa. Ho sempre provato a darmi delle risposte, ma non sono mai state risposte sicure e che mi abbiano cambiato qualcosa. Ho pensato che forse queste emozioni sono state bloccate dalla situazione familiare che ho: dopo aver saputo che i miei avrebbero divorziato, ho iniziato a non sentire più nulla col tempo, fino a non sentire completamente più niente. Mi preoccupo per le persone lo stesso, ma non sento quella felicità o ansia o paura che si dovrebbe sentire attraverso il corpo, sembro apatica e a volte scoppio a piangere da sola, anche senza un motivo, perché principalmente sta cosa mi blocca molto mentalmente… Io non so più come fare e non vorrei andare da qualcuno, vorrei solo riuscire a darmi delle risposte e a sentire qualcosa... Ho 16 anni
Ciao Valeria,
grazie del tuo messaggio. Sei stata molto brava a mettere in relazione il tuo non riuscire a sentire più nulla con il divorzio dei tuoi genitori: è possibile che nel tuo caso questa notizia traumatica, unita magari ad altre esperienze vissute prima, abbia fatto percepire intuitivamente al tuo corpo che la sofferenza e fatica emotiva era troppa e che quindi era meglio disconnettersi.
Secondo le più recenti scoperte delle neuroscienze (e in particolare secondo la Teoria Polivagale di Stephen Porges) il nostro sistema può entrare in 3 modalità di funzionamento molto diverse fra loro, che a me piace immaginare come le tre luci di un semaforo.
Luce verde: mi sento al sicuro e posso essere creativo, imparare cose nuove e relazionarmi piacevolmente ad altre persone (il mio sistema ventrovagale è attivato e il mio corpo è rilassato).
Luce gialla: il mio corpo percepisce un pericolo, mi sento nervoso e istintivamente mi attivo per poter combattere o scappare (in questo caso il mio sistema simpatico è attivato e spesso posso sentire i battiti del mio cuore e miei respiri accelerati).
Luce rossa: c’è una situazione per me drammatica e che potenzialmente può sconvolgere la mia esistenza, ma io non posso fare niente per impedire che questo accada (non è efficace né combattere, né scappare) e allora il mio corpo si congela e si disconnette per, se non altro, farmi sentire meno dolore (si attiva il mio sistema dorsovagale e posso sentire il mio corpo collassare).
E’ probabile che in questo momento il tuo corpo sia entrato in una modalità autoprotettiva che possiamo immaginare come la luce rossa del semaforo: il problema è che mentre passare da verde e a giallo e da giallo a rosso è piuttosto semplice, far tornare il semaforo da rosso (situazione drammatica che non posso far niente per modificare) a verde (sentirmi al sicuro e sereno) è molto complesso e la maggior parte delle volte richiede l’intervento di un tecnico (uno psicoterapeuta).
Quello che puoi iniziare a fare tu e dedicarti a tutto ciò che ti può far sentire il più possibile al sicuro, aiutarti gradualmente e dolcemente ad entrare in contatto con il tuo corpo e con l’ambiente circostante, favorire il movimento. Puoi per esempio iniziare con semplici esercizi di respirazione (in questo caso prendendo aria lentamente e buttando fuori l’aria velocemente, per favorire un’attivazione dell’organismo), guardarti attentamente in giro (per esempio identificando nell’ambiente che ti circonda 5 oggetti rossi, 5 blu e 5 gialli, per riprendere contatto con l’esterno), sperimentare qualche attività fisica (anche solo spingere forte con le mani un muro davanti a te o lanciarti una pallina da una mano all’altra).
Puoi integrare queste strategie bottom up (cioè a partire dal corpo) con altre top down (a partire dalla testa): per esempio dedicarti alle attività piacevoli, scrivere un diario o disegnare tutto ciò che ti passa nella mente, come anche parlare con un’amica di quello che stai vivendo.
La soluzione più efficace sarebbe comunque riuscire a parlarne con i tuoi genitori e, con il loro appoggio, rivolgerti ad uno psicoterapeuta.
Vediamo se Alessia e Alessio, che hanno vissuto un’esperienza simile alla tua, hanno altri suggerimenti da condividere con te (per esempio per Alessia la musica ha costituito un aiuto molto prezioso…).
In bocca al lupo!
circa 5 anni fa
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#1234
Ciao Valeria, se potrò aiutarti in qualche modo, per me sarà un vero piacere farlo.
Come hai potuto leggere e come ha detto anche il Dr Claudio, io ho trovato il mio sblocco o la mia chiave (chiamala come vuoi) nella musica, in un momento del tutto casuale ma non per caso; è stata questa perché io l'amavo prima del blocco e la amo ancora ora. Comprendo un po' il tuo stato attuale, poiché mia madre e mio padre mi hanno fatto vivere una alquanto spiacevole situazione di divorzio, abbastanza violenta (nel senso che si insultavano pesantemente, gridavano e mio padre ha dormito anche una notte fuori, per quanto era arrabbiato), e questo è successo molto recentemente. Quindi è per questo che io ti posso solo consigliare ciò che ho fatto io per entrambi i casi, per esperienza diretta.

Se avevi\hai qualche passione in particolare, potresti concentrarti su quella, come potrebbe essere anche qualcosa di nuovo, se mai nulla ti ha particolarmente scosso a livello emotivo;
Potresti confidarti con qualcuno come ha anche detto il dottore, non deve essere per forza la tua migliore amica, può essere chiunque (io ho parlato con una prof che non apparteneva nemmeno alla mia classe e che avevo visto solo tre volte durante quell'anno, nonostante ciò mi ha ispirato in qualche modo ), l'importante è che tu ti senta del tutto naturale a parlare con questa persona.

Per il resto mi hai ricordato un po me' quando hai scritto
Ho provato tante volte a capire da sola perché tutto ciò, senza andare da nessuna parte, perché non vorrei andare da nessuna parte e riuscire a passarla da sola questa cosa. Ho sempre provato a darmi delle risposte, ma non sono mai state risposte sicure e che mi abbiano cambiato qualcosa
, perché anche io mi sono sempre fatta domande su domande su me stessa e per anni ho avuto la tua medesima sensazione, quella di avermi dato da sola delle risposte incerte che non hanno mai fatto la differenza, solo nell'ultimo anno, finalmente sono riuscita a dar solidità ai miei dilemmi, pensa che avevo 15 anni quando ho scritto qui (e meno male perché avere anche solo una soluzione a una delle mie innumerevoli domande mi ha fatto stare bene) e che sono riuscita a fare ciò che ti ho scritto solo ora che ne ho 19 (quasi 20 ormai). Su questo infatti, ti volevo solo dire di non smettere perché solo così puoi davvero giungere a capirti veramente.

Forse ti potrà sembrare tutto inutile ma forse potrebbe anche non esserlo, hai detto di aver provato di tutto, prova anche questo e se non dovesse funzionare nemmeno questo allora prova a seguire anche il consiglio del Dr Claudio, che ringrazio.

Spero di esserti stata di aiuto!
circa 4 anni fa
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#1286
Ciao sono Francesca e ho 29 anni, mi trovo qui a leggere i vostri commenti perché oggi vivo la stessa situazione di Alessia, Alessio e Valeria.
Nel 2018 ho iniziato lentamente ad avere dei cambiamenti e sbalzi d’umore, stress fisico tra cui brividi, tachicardia, svenimenti, la notte saltavo spesso nel sonno.
Ho iniziato ad avere al risveglio angoscia senza motivo apparente, tristezza, attacchi di panico con sintomi dissociativi.
Dal forte attacco di panico diciamo che i sintomi dissociativi sono peggiorati, distacco dalla realtà e distacco da me stessa! Da lì una forte depressione per questo senso di impotenza! Ormai erano i sintomi a controllarmi! Dopo questa depressione è subentrato questa assenza di emozioni, in pratica non sento più nulla, né emozioni né sensazioni, mi sembra solo di avere la parte razionale, il resto è in blocco! Questo mi causa un grande stress soprattutto quando dovrei provare un’emozione, ma non la sento e quindi non la libero, ma rimane come "congelata" dentro di me! Questo ormai da 2 anni! La paura di non poterle sentire più mi tormenta perché ovviamente le emozioni sono vita!
Buongiorno Francesca, mi spiace per la difficile situazione che sta vivendo e mi auguro che scrivere qui possa rappresentare un primo piccolo passo nella direzione di riappropriarsi della Sua vita e delle Sue emozioni. I sintomi che descrive sono importanti e significativi: se non l'ha già fatto, è fondamentale che si rivolga ad un bravo psicoterapeuta che La possa aiutare efficacemente ad ascoltarsi e comprendersi in profondità, facendo emergere il significato e il valore che questi sintomi possono avere per Lei in questo momento della Sua vita, accompagnandola infine alla scoperta e costruzione di un nuovo equilibrio pienamente soddisfacente. Fare questo percorso non è facile ed è faticoso, ma è possibile farlo e ne vale pienamente la pena. In bocca al lupo di cuore!
circa 4 anni fa
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#1298
Salve, spesso le persone trovano conforto nei propri problemi cercando persone con problemi simili o uguali... Questo mi è capitato leggendo questi messaggi, ho 15 anni e fino ad ora sono sempre stato molto molto emotivo, passavo da essere triste a essere felice in pochissimo tempo, il convivere con le emozioni non esisteva per me, esisteva solo il farsi trasportare.
L'estate di un anno fa però ho avuto la sfortuna di passare mesi da solo con me stesso (in un paesino in vacanza senza amici né cose da fare), questo mi ha dato tempo di pensare e di sviluppare paure ed angosce, sono stato in questo stato di ansia per tutta l'estate, poi però improvvisamente è cambiato tutto, da un giorno all'altro non ho provato più emozioni, i miei pensieri sono confusi e non riesco a trovare un punto di vista emotivo su cui fare riferimento, di solito quando entravo in fasi molto brutte, o molte belle succedeva che arrivavo al limite, o alla saturazione di quello stato ed esplodeva, questo mi faceva resettare la testa e ricominciare da capo, questo però non sta succedendo da ormai un anno, ho perso la cognizione del tempo e le cose che succedono mi sembra di vederle come in un film.
Una delle mie caratteristiche caratteriali è esternare i miei pensieri e riuscire a psicoanalizzarmi (sono appassionato di psicologia).
Questa cosa che sto vivendo per me non è una cosa solo negativa, meglio non provare emozioni che provare emozioni brutte, vorrei solo far riprendere colore al mondo, vorrei godermi quello che faccio e riuscire ad emozionarmi per qualcosa. Probabilmente il mio cervello ha creato uno scudo per le emozioni, un sistema di raffreddamento che si attiva appena qualcosa mi comincia a far emozionare.
Quello che devo imparare è però convivere con le emozioni, e non farmi trasportare.
Ho sempre risolto i miei problemi di questo tipo da solo. ma ultimamente mi sono rivolto ad uno psicologo, che però ha avuto un effetto negativo, ha mandato ancora di più in confusione la mia testa con altri problemi, la domanda che mi pongo è: dovrei aspettare che il tempo faccia il suo corso e vivere finché non succede qualcosa che mi smuova le emozioni oppure fare qualcosa di concreto per uscire da questo stato di apatia... Scusate per la lunghezza del messaggio e grazie per un'eventuale risposta.
Ciao Valerio,
grazie del tuo denso messaggio.
Descrivi molto bene lo “scudo per le emozioni” che ha costruito il tuo cervello per proteggerti.
Questo spontaneo “sistema di raffreddamento”, come giustamente lo chiami, viene prodotto quando ci sono dentro emozioni potenzialmente così intense da risultare intollerabili. Queste intense emozioni è possibile fossero già presenti in modo silente nel tuo cervello e che siano state riattivate e portate in primo piano un anno fa dall’esperienza di forzata solitudine nel paesino senza né amici né cose da fare.
Il fatto di non provare emozioni va quindi visto, più che come un problema in sé, come un tentativo di soluzione ad un problema sottostante.
Questo problema sottostante è molto improbabile si risolva da solo semplicemente “aspettando che il tempo faccia il suo corso”.
Rivolgerti di persona ad uno psicologo per affrontare questa situazione, come hai fatto, è quindi sicuramente la strada più utile da seguire.
Se inizialmente rivolgerti ad uno psicologo ha avuto per te un effetto più negativo che positivo le ragioni più probabili sono due.
La prima è che tu ci sia andato troppo poco. La situazione che descrivi è complessa e richiede tempo per essere affrontata e risolta. E’ probabile che sia necessario passare attraverso una fase di maggior confusione per giungere a comprendere più chiaramente alcune cose. Per ristrutturare un vecchio e scomodo appartamento in un nuovo accogliente loft, prima si creano molti calcinacci, polvere e confusione. Una ferita per poter guarire bene spesso ha bisogno di essere disinfettata: il disinfettante a volte brucia e per questo può risultare momentaneamente più doloroso.
La seconda possibilità è che tu non abbia trovato lo psicologo giusto per te, che, a mio parere, deve avere due fondamentali caratteristiche. 1) Possedere tutte le competenze che servono per poterti aiutare efficacemente (in questo uno psicoterapeuta ha in genere più strumenti di un semplice psicologo) 2) Riuscire a creare un bel feeling con te, per poter fare un buon “lavoro di squadra” (se uno psicologo ti sta sulle scatole o ti fa sentire a disagio, per quanto competente possa essere, difficilmente potrete fare un buon lavoro insieme). Se non trovi entrambe queste caratteristiche nello psicologo che hai incontrato e ne hai la possibilità, prova uno psicologo differente (se provo una maglietta e mi sta male, meglio provare una maglietta differente che rassegnarmi ad andare in giro a petto nudo!)
Ti auguro di cuore di poter proseguire nel tuo percorso e riuscire a “far riprendere colore al mondo”!
circa 4 anni fa
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#1328
Salve sono Francesco ho 24 anni, non sento emozioni da quasi 7 mesi dopo un episodio di mania. E' come se un muro mi impedisse di sentire le emozioni. Lo specialista ha detto che è la fase di depressione post-maniacale e passerà. Spero che passi presto
Buongiorno Francesco, mi fa piacere che tu sia già seguito da uno specialista. In situazioni come quella che descrivi la cosa più utile è di solito seguire un trattamento integrato, con sia un percorso di psicoterapia che un supporto farmacologico.
Nelle sindromi maniaco depressive ad una fase di grande esaltazione ed euforia segue una fase di profondo sconforto e depressione: in questa fase depressiva, se il dolore è potenzialmente troppo forte, può intervenire un meccanismo di auto-protezione che impedisce di accedere alle proprie emozioni, come descrivi tu.
In bocca al lupo!
circa 4 anni fa
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#1342
Salve sono Noemi ho visto adesso un’po’ le risposte e i mesaggi di tutti. Comincio col dire che sono una ragazza di 17 anni e da tutte le superiori sto insieme a un ragazzo 3 anni piu grande di me. Per farla breve questo ragazzo era oro come persona e come partner. Mentre e da 6 mesi che si sentiva depresso (questa “depressione” gli si e presentata anche anni fa, e il fatto che non rispettava piu i miei sentimenti ecc dice che e per colpa della depressione che lui non sente nulla) gli ho trovato una psicologa, prima e andato dal psichiatra per cio che gli da la diagnosi ed e venuto fuori che non ha la depressione ma che con il dialogo avrebbe risolto. Poi abbiamo deciso che sarebbe andato dalla psicologa che conoscievo. Fatto un paio di sedute la psicologa pensava andasse meglio finche non le ha detto un giorno che tra me e lui non va tanto bene. Quindi siamo andati da lei entrambi per parlare della situazione dove io ho spiegato che lui sta tutto tempo al pc a giocare io giochino e che non gli va di fare cose “normali” e che non ha piu niente in comune con me ma solo con quelli che giocano il giochino. E le sue risposte erano non lo so non provo niente anche se ci lasciassimo probabilmente non sentirei subito e quello che voglio e giocare giochini tutto il tempo, perché non spendo energia, infine la psicologa ha detto che non e piu innamorato di me e non e maturo. Finito da lei piangevo tutto il tempo ma mi ha detto sali su di me e ti porto fino la macchina, poi siamo andati in bottega perché voleva fare un dolce con me. Finito il dolce siamo andati a casa sua lo abbiamo provato e lui ha voluto giocare il giochino con me pur sapendo che ero distrutta, giocando una partita con lui di 30 min non gli bastava, gli chiedo se viene a dormire con me ma mi dice che vuole ancora giocare quindi lo aspetto un’altra mezz’ora. Il giorno dopo mi dice che lui di questo non ne vuole parlare e che non sa cosa fare e che non sente nessuna emozione verso nessuno e che vuole stare da solo e giocare giochini. Io gli spiego che questa non e la vita ecc.. e mi dice di prenderci una pausa cosi lui puo pensarci meglio a come mai si sente cosi si impegna e lavora piu su se stesso cosi possiamo risolvere la cosa, io accettai di dargli spazio e di fare cosi, passo una settimana mi diceva di aver fatto delle cose che in realtà non erano vere e al posto di questo giocava. E quando ci scrivevamo mi scriveva o rispondeva a distanza di 4-5 ore. Insomma per farla breve era sempre peggio e quello che fa e solo stare ai giochi per tutto il giorno. Infine ieri sera dopo 8 giorni di pausa sua mamma mi invita a cena mi viene a prendere mi chiede cosa ci vengo a fare la glielo dico arriviamo a casa e lui si siede a giocare al pc mentre io in cucina con i suoi. Non mi aveva nemmeno guardata.. ad un certo punto io dico a sua mamma che non ce la faccio e che mi prendo le cose e dopo la cena vado, e lei gli disse di smettere di giocare lui disse si appena finisco e lei disse no hai ospiti si almeno un po rispettoso e gli butta giu la corrente in modo tale che il computer si spenge lui arrabiato prende le chiavi spegne il telefono e se ne va via con la macchina. Io nel frattempo andai a prendermi le mie cose e suo padre lo chiamo dicendogli di tornare a casa insistette e lui gli disse che sarebbe tornato, mi scrisse un messaggio (scusa). Arrivo a casa e si chiudette in bagno per 15 min gli scrissi se potesse aprirmi e mi rispose di no perche gli viene da piangere, gli dissi dinuovo di aprire solo a me ma non lo fece uscito dal bagno mi avvicinai a lui e mi spingette via. Lo seguii in un altra stanza ma mi disse di lasciarlo di andarmene che voleva stare da solo. Finito la cena gli chiesi se potevamo andare un attimo in camera. Fece una cosa sul giochino e arrivati in camera mi disse ho solo 30 minuti di tempo poi devo andare a giocare. Gli chiesi se durante questa pausa non gli mancai, non gli mancava sentirsi amato, una carezza.. mi disse che non sentiva niente che e incasinato, che e molto stufo delle emozioni e dei sentimenti e che il giochino per lui e la felicita perché e bravo e si sente come riuscito (non riesco a trovare la parola che aveva detto) gli ho detto di pensare a cosa stava perdendo e cosa avremmo perso e mi disse che non voleva pensarci e che non gli va ma che vuole solo andare a giocare, gli dissi che non sempre ci sono emozioni buone e belle e che e normale e che non deve scappare da questo e che la vita non sono i giochini ma quello che avevamo e quello che faceva prima. Lui disse che lui e fatto cosi che era cosi prima che arivassi e che poi non piu e adesso e ritornato e che non sente piu nessuna emozione (ma nenache vuole sentirla e pensarci) gli chiesi se era colpa mia e piu volte mi disse di no e di smetterla e che con il gioxhino non serve che spreca energia e si impegna, e gli dissi che una volta ero io la sia felicita e arrabiato mi disse che una volta il suo tutto e la felicita era anche il calcio ma ormai non lo e piu e se lo va giocare a volte e perche hanno bisogno di giocatori e che una volta se dava goal non poteva nascondere la felicita mentre ora gli e indifferente. Cosi ci siamo lasciati ieri e a lui non importava voleva solo andare a giocare dicendomi che il tempo era scaduto e che non ha piu tempo. Io distrutta lo salutai e gli chiesi di abbracciarmi. Alla porta prima che sua madre mi portasse (pke lui doveva giocare) mi abbraccio e mi do un bacio sulla testa (di sua volontà) dicendo che ci vediamo domani (perche gli dissi che gli avrei portato la sua roba) Non so cosa fare vorrei aiutarlo ma non so come e ovvero era una persona meravigliosa giuro.. non capisco perché ora e cosi avete qualche consiglio da darmi cosa potrei fare io cosa lui? Durava da 6 mesi un’po’ meglio un’po’ peggio, non riesco piu a stargli accanto anche perché ci siamo lasciati. E ora l’ultimo mese e cosi come vi ho descritto, gli voglio un bene dell’anima e ho paura che quando si rendera conto sarà troppo tardi. Ce qualcosa che posso fare? L’unica soluzione e quella che finche lui non ci vuole pensare non si puo fare niente? Vi prego di darmi consigli e aiutarmi. Grazie in anticipò. E alessia e alessio mi farebbe tanto piacere se mi daste un vostro contatto cosi da potervi scrivere se per voi va bene.
Buongiorno Noemi, grazie del Suo messaggio. Mi spiace per la difficile situazione che state vivendo Lei e il Suo ragazzo. La dipendenza dal gioco online sembra assorbire il Suo ragazzo completamente senza lasciare spazio per nient'altro e serve probabilmente a proteggersi da angosce molto profonde. E' fondamentale che lui sia seguito e aiutato da professionisti perché è una situazione veramente complessa. Vediamo se Alessia, Alessio o altri che hanno vissuto un'esperienza in qualche modo simile vogliono aggiungere qualcosa... Un affettuoso saluto
circa 4 anni fa
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#1568
Ciao Noemi, sono Alessia. Mi piacerebbe tantissimo poter contribuire in qualche modo questa volta, ma purtroppo non ho vissuto esperienze del genere in prima persona e non conosco persone a me vicine che abbiano problemi con la tale dipendenza :( e, ancora purtroppo, non ti posso nemmeno aiutare a livello di relazioni romantiche. Il dottore ha ragione col dire che occorre uno specialista, e questo in realtà spetterebbe ai genitori del ragazzo prendere una posizione in questa storia per aiutarlo. Quello che mi viene da dirti è semplicemente parlare con loro (o riparlare, se già in precedenza gliene avevi parlato) e provare a convincerli di non mollare sulla costanza di portare loro figlio da uno specialista e seguire tutto ciò che c'è da fare per aiutarlo. A te personalmente, invece, consiglio di non prendere questa situazione come una causa personale che ti deve far disperare. È difficile da mandar giù, ma è così, anche se può risultarti impossibile da sopportare, perché alla fine parliamo di una persona che tu ami (o che comunque hai amato). Io spero che tu possa risolvere in qualche modo, insieme a chi di dovere, questa spiacevole situazione o comunque di migliorarla.
circa 3 anni fa
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#1766
Salve, spesso le persone trovano conforto nei propri problemi cercando persone con problemi simili o uguali... Questo mi è capitato leggendo questi messaggi, ho 15 anni e fino ad ora sono sempre stato molto molto emotivo, passavo da essere triste a essere felice in pochissimo tempo, il convivere con le emozioni non esisteva per me, esisteva solo il farsi trasportare.
L'estate di un anno fa però ho avuto la sfortuna di passare mesi da solo con me stesso (in un paesino in vacanza senza amici né cose da fare), questo mi ha dato tempo di pensare e di sviluppare paure ed angosce, sono stato in questo stato di ansia per tutta l'estate, poi però improvvisamente è cambiato tutto, da un giorno all'altro non ho provato più emozioni, i miei pensieri sono confusi e non riesco a trovare un punto di vista emotivo su cui fare riferimento, di solito quando entravo in fasi molto brutte, o molte belle succedeva che arrivavo al limite, o alla saturazione di quello stato ed esplodeva, questo mi faceva resettare la testa e ricominciare da capo, questo però non sta succedendo da ormai un anno, ho perso la cognizione del tempo e le cose che succedono mi sembra di vederle come in un film.
Una delle mie caratteristiche caratteriali è esternare i miei pensieri e riuscire a psicoanalizzarmi (sono appassionato di psicologia).
Questa cosa che sto vivendo per me non è una cosa solo negativa, meglio non provare emozioni che provare emozioni brutte, vorrei solo far riprendere colore al mondo, vorrei godermi quello che faccio e riuscire ad emozionarmi per qualcosa. Probabilmente il mio cervello ha creato uno scudo per le emozioni, un sistema di raffreddamento che si attiva appena qualcosa mi comincia a far emozionare.
Quello che devo imparare è però convivere con le emozioni, e non farmi trasportare.
Ho sempre risolto i miei problemi di questo tipo da solo. ma ultimamente mi sono rivolto ad uno psicologo, che però ha avuto un effetto negativo, ha mandato ancora di più in confusione la mia testa con altri problemi, la domanda che mi pongo è: dovrei aspettare che il tempo faccia il suo corso e vivere finché non succede qualcosa che mi smuova le emozioni oppure fare qualcosa di concreto per uscire da questo stato di apatia... Scusate per la lunghezza del messaggio e grazie per un'eventuale risposta.



ciaoooo :). Non ne ho la MINIMA IDEA di quando avete scritto tutto ciò, magari anni e anni fa, ma spero tu riesca a vedere questo messaggio... Io ho 17 anni e purtroppo mi trovo nella stessa situazione da 7 mesi, soprattutto correllando la cosa alla musica. Un giorno, dopo un boom di emozioni dopo aver ascoltato per tante volte la mia canzone preferita... la musica, e non solo, ha smesso di trasmettermi emozioni. Non so come, perchè... ma è così, ed è da mesi che faccio "astinenze" da musica (alla fine sempre fallendo) e si un pochino mi aiutavano, ma niente di che... Per me tutto questo è un grande dilemma e ho pianto miliardi di volte, perchè da anni sono un po' depressa in generale e la musica è sempre stato il mio rifugio per TUTTO, l'unica cosa che mi faceva stare bene, e senza quella vorrei solo morire, morire ogni giorno di più. Tutti dicono "passerà" ma è passato così tanto tempo che non ci credo più. Vorrei sapere se tu, o chiunque guardi questo messaggio che abbia passato la stessa cosa, ora stia meglio e possa condividere la sua esperienza... o se c'è qualcuno a farmi compagnia... grazie mille a tutti
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